Torre Matilde

Torre Matilde

La storia della Torre Matilde coincide con la storia di Viareggio: esempio di architettura militare del XVI secolo, da silenziosa guardiana della costa alla viabilità attuale, la torre è immobile testimone di secoli di vita che intorno a lei è cresciuta e mutata.
È il simbolo della città: quella raccontata nelle pagine di Tobino, nei dipinti di Viani e di D’Arliano.
La Viareggio pura, forse mai realmente esistita, di un passato mitico, che dal mare nasce e al mare si aggrappa, per crescere leggendaria come città di capitani coraggiosi e di maestri d’ascia e calafati: la città dove si fanno le barche più belle del mondo.

Dopo alterne vicende e destinazioni d’uso, attualmente sede di attività culturali ed espositive a carattere temporaneo, il monumento è di fatto inutilizzato dal 1945: chiuso e custode di sé stesso, ha alimentato con la sola presenza, leggende e misteri. Primo fra tutti quello racchiuso nel suo nome, associato istintivamente a Matilde di Canossa che però è morta ben 4 secoli prima della costruzione della Torre viareggina.
Il primo restauro, ad opera della Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Pisa, data 1969. I lavori, interrotti e poi ripresi nel 1975, vengono ultimati nel 1982 e portano alla luce l’antica struttura costituita da muratura in opera grezza realizzata da pietre non lavorate con isolati conci sbozzati ai cantonali, provenienti questi quasi sicuramente da una costruzione militare ormai in disuso al momento della fabbrica della Torre. Il tutto è legato insieme da malta a base di inerte sabbioso di estrazione locale e calce aerea, posati in opera secondo filari orizzontali irregolari.

Caratterizzata all’esterno dai beccatelli in pietra tipici dell’architettura militare del XVI secolo che la contornano per tutto il perimetro, all’interno «La Torre si presenta composta da tre piani più una terrazza e un vano destinato a cisterna per l’acqua piovana, posto sotto il piano terreno, a cui si accede per mezzo di una botola. I tre piani sono rappresentati da ampi stanzoni con volte e collegati fra loro mediante una scala in ferro e da un pozzo centrale delle dimensioni di mt 1,80×1,80. Le stanze hanno rispettivamente le dimensioni: piano terreno metri 7,70×7,70 con altezza massima di 6 metri. Primo piano metri 8,90×8,80 con altezza massima di metri 5,60. Piano secondo metri 8,80×8,60 con altezza massima di metri 5,80» (La Torre Matilde a cura di Paolo Fornaciari).
Concluso il restauro la Torre viene riconsegnata alla Città il 30 aprile del 1983: in pochi giorni di apertura tutta Viareggio visita il suo monumento più rappresentativo.

La Torre oggi

A distanza di 35 anni, il nuovo restauro conservativo che ha interessato le mura e tutti gli spazi esterni adiacenti, viene inaugurato nel 2020 in occasione dei 200 anni della proclamazione di Viareggio allo stato di Città.

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