Carnevale

Carnevale di Viareggio

La nascita del Carnevale a Viareggio si fa risalire al giorno di martedì grasso del 1873. Secondo la tradizione, attorno ai tavoli del caffè del Casinò, venne proposta l’idea di una sfilata di carrozze per festeggiare il Carnevale, all’aperto, in piazza, fra la gente. Un manifesto stampato per l’occasione è la testimonianza documentata di quell’evento. Prima di allora il Carnevale a Viareggio veniva celebrato con veglioni in teatro o piccole feste tra le case, ma non era ancora un evento che coinvolgeva la popolazione. Quel giorno di febbraio, invece, si diede inizio alla tradizione di una sfilata nella strada principale della cittadina: Via Regia. Il successo fu enorme che già dall’anno successivo venne istituito un organismo per la sua organizzazione negli anni.

La Storia

Sul finire del secolo, comparvero i carri trionfali, veri e propri monumenti dedicati alle invenzioni dell’epoca (i fiammiferi, la bicicletta ad esempio), costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali e messi insieme dai maestri d’ascia e calafati, abilissimi carpentieri che, in Darsena, sugli scali dei cantieri navali, sapevano creare straordinarie imbarcazioni.
La prima guerra mondiale sembrò porre fine, insieme alla belle époque in Europa, anche il Carnevale a Viareggio, che invece ripartì, con una organizzazione più stabile, nel 1921. Dal 1905 il percorso delle costruzioni allegoriche si allunga e oltre alla via Regia, dove finora si era svolto, raggiunge i Viali a Mare. Questo palcoscenico decisamente più prestigioso e più grande permette ai costruttori di sperimentare nuove soluzioni tecniche per accrescere la spettacolarità del carro allegorico. Negli anni Venti i primi esperimenti con ingranaggi per i movimenti e la tecnica della carta a calco permettono ai costruttori di realizzare opere sempre più affascinanti e sorprendenti.

Nel 1921 viene composta da Icilio Sadun, su parole di Lelio Maffei, la prima canzone per il Carnevale di Viareggio. Una prima composizione di un patrimonio musicale oggi molto ricco. Anche le costruzioni si animarono a suon di musica e quell’anno, per la prima volta, un gruppo di suonatori trovò posto a bordo di un carro intitolato “Le nozze di Tonin di Burio alla Corte del Pinaccio”, che rappresentava la festa nuziale nell’aia di una casa colonica. Nel 1921 viene data alle stampe la prima edizione di Viareggio in Maschera, la rivista ufficiale che ancora oggi, a distanza di 100 anni, racconta ogni edizione del Carnevale con un’ampia fotocronaca. Nel 1925 viene indetto un primo concorso per la realizzazione del manifesto ufficiale.

Viene vinto da medico e psichiatra professor Guglielmo Lippi Francesconi. Sempre nel 1925 il pittore Antonio D’Arliano inventò la tecnica della carta a calco, che da allora ha consentito costruzioni colossali ma leggerissime all’interno delle quali inserire gli ingranaggi per i movimenti. Nel 1930 Uberto Bonetti ideò Burlamacco, maschera di Viareggio insieme ad Ondina, figura femminile simbolo dell’estate. Apparvero per la prima volta sul manifesto per il Carnevale 1931. Dopo la seconda guerra mondiale, il Carnevale rinasce nel 1946 diventando negli anni l’evento culturale, folkloristico e tradizionale più importante di Viareggio. Fin dal 1954 la Tv nazionale prima, e l’Eurovisione (1958) poi, hanno accresciuto la popolarità della manifestazione.

Il Carnevale oggi

Oggi il Carnevale di Viareggio è una grande tradizione artistica, storica e culturale. A realizzare le straordinarie macchine di cartapesta, ogni anno, sono i maestri costruttori viareggini. Oltre 25 ditte artigiane, con più di 250 professionisti della creatività impegnati nella creazione di veri e propri teatri viaggianti. In molti casi si tratta di figli d'arte che hanno ereditato di generazione in generazione, i segreti di un mestiere unico al mondo. Alti oltre 20 metri, larghi dodici, i carri sono creati per stupire il pubblico.

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